giovedì 23 aprile 2009

Il G8 dell'Ambiente.... o delle parole?

Sembra che siano state dette "buone" parole al G8 dell'Ambiente a Siracusa. Parole che, uscendo dai discorsi del nostr Ministro dell'Ambiente, sembrano finalmente muoversi nella direzione già presa, da molto tempo, da altre nazioni industrializzate. Parole che comunque si muovono nella direzione opposta a quelle che fono ad ora ha espresso il nostro Presidente del Consiglio. La cosa è quindi particolarmente ambigua, specialmente nei confronti degli altri partecipanti e specialmente in quanto Paese ospitante della riunione!

Comunque, rimanendo al solo discorso del Ministro, esiste una interessante presa di coscienza di due aspetti che reputo importanti: l'equilibrio e la pianificazione.

Un discorso che sottolinea quanto sia importante che "Si affrontino i problemi in modo equilibrato, evitando il negazionismo e le posizioni allarmistiche secondo cui tra dieci anni si scioglierà il Polo Nord", anche se ovviamente il concetto di Emergenza, a livello climatico, è insito nell'a mancanza di chiari dati, specialmente sul comportamento che la macchina climatica può assumere al variare dei suoi parametri interni (es. aumento delle emissioni). Quindi, equilibrio si, ma senza perdere ulteriore tempo.

Importante anche la presa di coscienza che «Bisogna orien­tare i piani energetici a favore delle nuove tecnologie. Una rivoluzione verde che costa molto: dall’1 al 3 per cento del Pil mondiale, da qui al 2050». Ovviamente il costo è un punto importante, anche perchè la mancanza di interventi seri negli ultimi 20 anni ha fatto in modo che l'Italia sia attualmente in forte deficit nei confronti delle previsioni di contenimento delle emissioni e delle applicazioni di tecnologie pulite. Piani energetici, ma anche costruzione di una cultura fondamentale per diffondere l'esigenza di una rivoluzione verde. Questo investimento, dall'1 al 3 per cento del Pil, deve comprendere una parte legata alla formazione, alla ricerca ed alla comprensione dei meccanismi climatici, che, in modo equilibrato, permettano di movere in parallelo, la Conoscenza e la Tecnologia.

In nessuno dei 3 giorni di incontri viene accennato alla necessità di una formazione culturale delle persone che dovranno poi caricarsi l'onere di fornire quell'1-3 % del Pil. Fomazione che deve essere fatta a tutti i livelli, a partire dalle Scuole Primarie fino all'Università, ma non solo. Si deve arrivare alla formazione anche degli Amministratori Pubblici, dai Sindaci agli Assessori, dai Consiglieri ai vari gestori di Enti. Non ultimo DEVE essere prevista la diffusione a tutti delle informazioni sui cambiamenti climatici e sugli apsetti tecnologici, finanziari, sociali ed etici a loro correlati. Formazione che deve essere fatta in modo obiettivo ed equilibrato.

In genere si finisce dicendo "speriamo che.....", ma in questo caso non è più possibile sperare.... Bisogna fare!!!

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