martedì 12 gennaio 2010

Nel ghiaccio dell'Antartide i segreti del clima del passato: intervista al paleoclimatologo Valter Maggi

Seguendo una linea che vede il MeteoGiornale impegnato nel dare la parola agli studiosi del clima, vedasi le recenti interviste ai dott. Provenzale, Scafetta, Caserini e Guidi, abbiamo pensato di porre al dott. Maggi alcune domande nell'ambito delle sue specializzazioni, altre più generali sul problema dei cambiamenti climatici e sullo stato della ricerca in Italia.

[MTG] Dott. Maggi, si è appena concluso l'anno idrologico, l'inverno scorso, molto nevoso, aveva fatto sperare in un recupero di massa dei ghiacci alpini, poi è venuta un'estate molto calda e secca. Alla fine il bilancio nell'ultimo anno per i nostri ghiacciai è stato positivo o negativo?

[Prof. Maggi] Circa 15 giorni fa si è riunito il Comitato Glaciologico Italiano, che, tra l'altro, raccoglie i dati del monitoraggio di oltre un centinaio di ghiacciai alpini. Dalle ultime misure risulta un continuo ritiro di praticamente tutti i ghiacciai sotto osservazione. Attenzione, non basta un anno di nevicate abbondanti per cambiare la tendenza di un ghiacciaio. Bisogna vedere cosa succede all'interno dell'intero anno idrologico, tra l'accumulo invernale e la fusione estiva. Inoltre, non basta un anno per invertire la tendenza, un ghiacciaio deve registrare parecchi anni positivi per poter rispondere con un'avanzata.

L'intero aricolo è pubblicato su MeteoGiornale.it.